“Effetto” di Giorgia Perego: intervista

Giorgia Perego è una ragazza di 19 anni innamorata della musica. Frequenta il Liceo Musicale Giuditta Pasta a Como e studia Canto Moderno alla Pop Music School di Pablo Meneguzzi, da ormai cinque anni.

Si avvicina alla musica da piccola cantando le sigle dei vari cartoni animati e le canzoni di Vasco Rossi, Giorgia e Laura Pausini, che ascoltavano i suoi genitori. Quando le chiedevano cosa avrebbe voluto essere da grande, la sua risposta era sempre: “La cantante”. Inizia a studiare seriamente canto cinque anni fa, perché voleva conoscere meglio il suo strumento e iniziare ad intraprendere una strada più lineare verso il suo obbiettivo, diventando poi cantautrice. La musica per lei non rappresenta solo un modo per esprimere un’emozione o un pensiero, ma anche la cura contro tutto quello che fa star male.

Nel 2023 Giorgia ha partecipato al Premio Mia Martini arrivando alla terza fase di selezioni e classificandosi tra i primi 12.

In occasione dell’uscita del singolo “Effetto”, abbiamo avuto il piacere di intervistare Giorgia Perego.

Qual è stato il momento che ti ha fatto dire “voglio fare musica”?

Circa tre anni fa, quando ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni, nate per un bisogno di esprimere stati d’animo che a parole non riuscivo a descrivere.

Come nasce una tua canzone? Esiste qualche ritualità dietro l’atto della scrittura?

In realtà no, generalmente i miei inediti nascono così di getto, appena ho una frase in mente o un’idea appunto tutto su note del cellulare creando poi in seguito una struttura. Tuttavia ho scritto anche dei brani imponendomi di realizzarli, in vista di un contest o di un progetto musicale. Per le melodie invece ho due modalità: La prima è di cercarla suonando il piano mentre la seconda è di realizzarla insieme al mio insegnante di composizione Simone Tomassini.

È uscito il tuo nuovo singolo: ce lo racconti in poche parole?

Si tratta di un brano che parla del mio rapporto con la musica, che mi permette di fuggire dalla realtà e di creare scenari immaginari.

Ci racconti il percorso emotivo che ti ha portato alla realizzazione del pezzo?

“EFFETTO” l’ho iniziato a scrivere in seconda liceo durante il rientro in pullman da una gita scolastica. Mi ricordo che ero dissociata da tutto ciò che mi stava accadendo attorno, perché ero stanca e appesantita dall’ansia, emozione negativa che in quel periodo stava dominando  la mia vita. Così con le cuffie alle orecchie ho iniziato a scrivere la prima bozza cercando di descrivere al meglio la sensazione di leggerezza che la musica mi regalava.

Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne vuoi parlare?

L’idea di girare il videoclip è nata subito dopo aver concluso la canzone perché sentivo l’esigenza di doverla completare anche con un video. Ho deciso di girarlo in città perché il mio desiderio era quello di rappresentare la frenesia tipica della metropoli   e le infinite possibilità di scelta che ti offre proprio come nella fantasia.

Qualche anticipazione per i tuoi prossimi lavori e impegni?

I miei progetti futuri saranno in primis quello di pubblicare alcuni miei inediti già realizzati e di partecipare a nuovi contest.