hetra intreccia crisi globali e musica in “2019 Benvenuta sul pianeta Terra”, il suo primo EP

In un mix di innovazione, talento e sperimentazione, l’ecletticə hetra pubblica il suo primo EP ufficiale, “2019 Benvenuta sul pianeta Terra“, un progetto di sette tracce che ridefinisce i confini della musica, portando nel panorama italiano un sound unico ed un messaggio potentissimo.

“2019 Benvenuta sul pianeta Terra” si snoda come un viaggio tellurico in cui le canzoni diventano gli occhi di hetra: una visione sincera e preoccupata su un mondo in bilico, costantemente sull’orlo di un cambiamento ormai irreversibile.

Composto dai quattro brani chiave “Atlantide”, “Bee BOOP”, “C.A.S.A. ON FAYA”, e “M!$$ ₽LA$T1K@” e da una intro (“Qui hetra”) e un outro (“Dedica all’ignoto”) che delineano l’intera esperienza sonora in una narrazione coerente, avvincente e stratificata, l’EP è nato in un contesto di grande trasformazione e incertezza. La sua genesi ed evoluzione si sono svolte durante i travagliati lockdown pandemici, un periodo in cui le dimensioni fisiche e virtuali della realtà si sono fuse in un tumultuoso intreccio.

Questo periodo storico unico e complesso, ha portato alla nascita di un’opera che riflette e scompagina la nostra quotidianità. Con l’isolamento forzato e la dipendenza da piattaforme come Zoom, TikTok e Instagram, gli algoritmi del web hanno intensificato le bolle di filtraggio, generando nuove armature, nuove immagini, nuovi suoni, e una metarealtà dove convergono l’isolamento, la super democrazia dei social, l’ipercondivisione, l’isterismo di una routine frenetica e i sussulti emotivi del riscaldamento globale. Un contesto febbrile ed in costante mutamento che ha influenzato profondamente la creazione dei quattro brani del disco, ciascuno dei quali riflette un immaginario distinto, dove generi e sonorità si fondono in un racconto convulso e fluido, figlio della pandemia.

L’EP di hetra si fa così cronista di una crisi planetaria multisfaccettata, in cui si intrecciano quella terrestre, quella climatica, quella pandemica, quella antropocentrica, e, prima di ogni altra, quella identitaria e mentale. Questi sconvolgimenti tangibili ed interni, si contaminano a vicenda, creando un incessante dialogo tra dicotomie che sovrappone realtà digitale e fisica dando vita ad isterie sistemiche.

Caratterizzato da una natura mutante e intersezionale, “2019 Benvenuta sul pianeta Terra” tratta argomenti che spaziano dal personale al globale, analizzando senza filtri tematiche quali l’ecologia, l’ecotransfemminismo, l’antispecismo, gli studi decoloniali, gli studi queer, la comunicazione e la salute mentale. Questi temi scorrono in modo naturale tra pennellate sfumate di realtà, creando un tessuto narrativo che riflette la complessità della crisi contemporanea e la necessità di un nuovo linguaggio per raccontarla.

«La nascita di questo EP è stata un’odissea creativa – dichiara hetra -, iniziata nel cuore della pandemia. Ha preso forma nei singhiozzanti lockdown, un periodo in cui la realtà fisica si è intrecciata indissolubilmente con quella virtuale. Questa fusione ha sovvertito ogni aspetto della nostra quotidianità. Durante il primo lockdown del 2020, gli algoritmi digitali hanno intensificato le bolle di filtraggio in cui eravamo confinati, dando vita a nuove armature di percezione, nuove immagini e nuovi suoni. Questo ha creato una sorta di metarealtà, dove si mescolavano isolamento, piattaforme social con la loro iperdemocrazia, il fenomeno del food delivery, le chat di gruppo, l’ipercondivisione sociale, l’isterismo e il riscaldamento globale. Questo caos apparente ma più vivido che mai, si riflette nelle canzoni del mio EP, che considero vere e proprie “figlie della pandemia”. Ognuno dei 4 brani che compongono il disco, presenta un proprio immaginario distinto, con generi e sonorità che si fondono in un racconto unico, fluido e isterico. È stato un viaggio profondo e trasformativo, che ha plasmato l’inizio della mia arte e la mia espressione».

All’interno di “2019 Benvenuta sul pianeta Terra”, hetra mostra uno spaccato drammaticamente realistico con la finezza e l’eclettismo che la contraddistinguono sin dalla sua prima release. I livelli di inquietudine e smarrimento odierni si inquinano, sporcano, e sfumano tra loro, mescolandosi e ritrovandosi in un continuo, discontinuo scambio. Tutto si pone su piani mobili, che traslano da micro a macro storie e viceversa.

L’obiettivo dell’artistə, è quello di portare nel panorama pop argomenti di rilevanza collettiva a livello universale, tematiche che difficilmente vengono trattate all’interno di progetti discografici. La sua volontà, è quella di generare un dibattito volto a formare una comunità unita da valori e visioni comuni. hetra vuole sviluppare uno sguardo critico insieme a tutti coloro che decideranno di unirsi a questo percorso.

Con il suo EP d’esordio, hetra non si limita a farci riflettere sulla parte drammatica della realtà, ma desidera anche arricchire il nostro sguardo di meraviglia verso il pianeta blu, ormai esausto, ma sempre accogliente per l’essere umano e ricolmo di incanto.

«Cerchiamo alieni in galassie lontane attraverso l’immaginazione – conclude hetra -, quando tutto quello che serve per meravigliarci è qua, insieme a noi. Dobbiamo imparare la lingua del fuoco, dove l’ossigeno si consuma, dove scorre il sangue, dove la luce investe. Dobbiamo imparare a convivere in una dimensione in rapida trasformazione. Un mondo in cui danzare veloci assieme al calore che aumenta, al paesaggio che muta e al futuro che germoglia. Dobbiamo diventare ambasciatori delle fiamme. Fuoco-nauti custodi del globo terraqueo, composti da polvere di stelle e fuliggine terrestre».

“2019 Benvenuta sul pianeta Terra”, è accompagnato da uno spettacolare videoclip ufficiale, un vero e proprio cortometraggio di 17 minuti presentato in anteprima nazionale su Sky TG24. Il corto, offre una cornice visiva in grado di incapsulare l’essenza dell’intero progetto all’interno della dimensione domestica, un luogo che per molti è diventato il nucleo della vita quotidiana durante la pandemia di COVID-19. Nel film, l’alienazione sociale e identitaria si manifestano attraverso la figura di un’aliena dall’aspetto umano che si muove all’interno degli spazi casalinghi. La casa, in questo contesto, assume nuovi significati, diventando al tempo stesso rifugio e campo di battaglia, un luogo di familiarità e straniamento, un crocevia tra realtà e virtualità. In questo scenario, la dimora si trasforma in uno spazio di conflitto e riflessione, sia a livello individuale che globale.

Ogni suono del cortometraggio, risuona con intersezioni e nuance complesse, rendendo audibile e fortemente percepibile la complessità della realtà in cui viviamo. Il corto crea un ponte sonoro tra le esperienze personali e le sfide planetarie che affrontiamo ogni giorno.

“2019 Benvenuta sul pianeta Terra” è molto più di un semplice EP: è un manifesto, una mappa sonora di un mondo in rapida e continua trasformazione, un invito a guardare la realtà con occhi nuovi e a riflettere sul nostro ruolo in un pianeta che, nonostante le sfide, continua ad offrirci meraviglie, incanto e vita.

A seguire, tracklist e track by track del disco:

“2019 Benvenuta sul pianeta Terra” – Tracklist: 

1. Qui hetra
2. Atlantide
3. C.A.S.A. ON FAYA
4. Bee BOOP
5. M!$$ ₽LA$T1K@
6. Dedica all’ignoto

“2019 Benvenuta sul pianeta Terra” – Il disco raccontato dall’artistə:

Qui hetra è un preludio alla scoperta della mia nuova identità terrestre, un viaggio che inizia dal pianeta hetra-12 e approda sulla Terra, ora divenuta la mia casa.

Atlantide evoca una Venezia futuristica sommersa, simbolo di un rapporto lacerato tra l’uomo e la natura, ma anche una metafora potente sulla convivenza con la depressione.

C.A.S.A. ON FAYA è un grido di ribellione e un manifesto ecofemminista, dove le foreste di California, Amazzonia, Siberia e Australia si levano contro l’indifferenza politica, in un richiamo alla resilienza e alla rinascita.

In Bee BOP, affronto tematiche di colonialismo e specismo, in un contesto di discoteca dorata dove si mescolano oro, miele e fumo. Da una parte è una presa di posizione e responsabilità contro i crimini causati dall’Europa bianca verso le popolazioni native americane, dall’altra è denuncia contro il privilegio di specie dell’essere umano sulle api. Inoltre è un omaggio al musicista afroamericano Bebop Charlie Parker.

M!$$ ₽LA$T1K@, è una satira feroce sulla vetrinizzazione della società, una critica al capitalismo e all’egemonia plastica che domina le nostre vite.

Il viaggio si conclude con Dedica all’ignoto, un pezzo che riflette sui tempi incerti e sfuocati che ci attendono, un invito a comprendere e abbracciare il cambiamento.