Ciao! Presentati ai nostri lettori raccontando chi sei, da dove vieni e come e quando hai capito che la musica avrebbe fatto parte della tua vita.
Ciao a tutti, mi chiamo Catherina in arte Cathe, ho 15 anni, sono di Desio, in Brianza, faccio il liceo artistico e da grande vorrei fare l’architetto. La musica fa parte della mia vita da sempre, a 9 anni ho iniziato a prendere lezioni di canto e pianoforte e da poco meno di un anno sono entrata a far parte della famiglia della Greys Productions, con cui ho iniziato il progetto di scrittura e realizzazione dei miei brani.
La tua ultima release, “Cheesecake”, sta spopolando sui digital store: raccontaci, partendo dal titolo, come è nata e perché l’hai scritta.
Una sera ero a cena con i miei produttori, Greta e Max della Greys Productions, e l’autore Daniele Piovani, e stavamo progettando il mio primo pezzo, che avrebbe dovuto essere una canzone estiva. Per dolce ho ordinato una cheesecake alla nutella e Daniele ha avuto l’illuminazione di intitolare il mio primo inedito proprio “Cheesecake”. Da lì, ho iniziato a lavorarci e poi con Daniele abbiamo finalizzato la canzone che è stata poi arrangiata da Max Cenatiempo. “Cheesecake” racconta una storia d’amore fra due adolescenti, l’ultimo giorno di scuola, con lui che le fa una sorpresa e va a prenderla a scuola per portarla al mare. L’idea creativa è nata una sera a cena in famiglia, immaginandomi il primo amore e come avrei voluto che mi sorprendesse.
Torniamo indietro nel tempo: la tua prima canzone, te la ricordi? Quanti anni avevi quando l’hai scritta e di cosa parlava?
Sì, me lo ricordo benissimo, perché mia madre ha conservato il video che mi fece. Avevo 11 anni, io e mia madre avevamo discusso, lei era uscita poi per una commissione ed io mi ero messa al pianoforte, scrivendo su un quaderno accordi e testo, piangendo, arrabbiata con lei. Poi l’avevo chiamata, dicendole che avevo scritto la mia prima canzone. Quando è tornata a casa, ha voluto sentirla subito e si è emozionata tantissimo, capendo che era un messaggio subliminale nei suoi confronti, perché il titolo era “Sola”. Da allora, mi chiede sempre di finirle quella canzone e un giorno le farò questo regalo.
Ed ora, facciamo un salto in avanti nel tempo: come e dove ti vedi tra 5 anni? E tra 10?
Sicuramente, fra 5 anni mi vedo scegliere il mio futuro scolastico e, fra 10, il mio futuro lavorativo. Artisticamente parlando, mi piacerebbe scrivere abbastanza canzoni da poter far uscire un album e magari potermi esibire su palchi importanti. Vorrei anche viaggiare molto per entrare in contatto con altre culture, per avere spunti anche musicali. In tutto questo, lo studio della musica, credo che non lo smetterò mai.
Ultima domanda: cosa direbbe la te di oggi alla te di ieri e a quella di domani?
Alla mia me di ieri direi “guarda che sei ancora viva”, a quella di domani “ma ci sei ancora?”.
A parte gli scherzi, alla mia me di ieri direi che si sopravvive a tutto, anche se la tua psicologa ogni tanto si dimentica di te. Alla mia me di domani, direi di tenere duro, che vorrei sposarmi e avere un figlio, e di ricordarsi dei miei sogni, perché voglio realizzarli tutti.