In occasione dell’uscita di “Stendhal”, abbiamo avuto il piacere di intervista il cantautore pugliese El!s.
Qual è stato il momento che ti ha fatto dire “voglio fare musica”?
La musica è alimentata sempre dalla musica stessa. Non ricordo un vero e proprio momento in cui ho detto “voglio fare musica” ma tanti momenti che hanno alimentato la consapevolezza che avrei fatto questo nella mia vita per sempre. Ho avuto la fortuna di suonare in tantissimi posti sia in Italia che all’estero, di conoscere nuove persone, nuove idee, nuovi stili e modi di vivere e vedere il mondo.
Non saprei indicarti la genesi della mia scelta di vita, ma saprei dirti che ogni giorno c’è un momento in cui riscelgo di fare musica e arte a pieni polmoni.
Come nasce una tua canzone? Esiste qualche ritualità dietro l’atto della scrittura?
Scrivo sempre per esigenza, per bisogno di raccontarmi e parlare al mondo (cosa che non faccio facilmente fuori dall’ambito musicale). È quasi una terapia, perciò, le mie canzoni nascono di getto, intrise di un’emozione che ha proprio bisogno di venire al mondo. Nessun rituale specifico, solo tanta attenzione a piccoli dettagli attorno a me. Mi piace però, ad esempio, scrivere a matita anziché a penna ma non per poter cancellare. Solo per piacere personale
È uscito il tuo nuovo singolo: ce lo racconti in poche parole?
Stendhal è un vortice con tanti gradini che portano sempre a scoprirne di nuovi. È una canzone che può essere recepita come romantica o come sofferente, può mostrare la sua parte chiara o può far prevalere quella scura. È una canzone che parte da me ma, appena arriva al prossimo, non è più mia, perciò, è piena di libertà di ricezione. Ho voluto dipingere la grande difficoltà di saper sostenere un “opera d’arte” dove per opera possiamo intendere tante tante cose.
Ci racconti il percorso emotivo che ti ha portato alla realizzazione del pezzo?
Un contrasto interiore, un equilibrio imperfetto tra amore e dolore, tra bellezza e sofferenza, tra amara accettazione del presente e ricordo vivo e stupendo del passato. Potrei renderlo meglio con un gusto: quel classico bicchiere di vino buonissimo al naso e al palato che poi lascia un retrogusto amaro e acido, con una buona dose di reflusso.
Qualche anticipazione per i tuoi prossimi lavori e impegni?
Ho cose belle che bollono in pentola. Stendhal non è la punta del mio diamante ma è un punto cardinale del mio concept album che si prepara a lasciarsi andare e lasciarmi andare per arrivare a chiunque. Questi prossimi mesi vedranno un El!s sempre diverso e multiforme, figlio del mio modo di essere cosmopolita anche a livello musicale.