Pare e Trip rivelano la verità sotto la superficie in “Il mondo collassa”

C’è un momento nella vita di ogni artista in cui le parole diventano più di semplici versi; diventano un grido, un grido che non solo si fa strada attraverso il caos, ma promette di trasformarlo. Per Pare, al secolo Michele Pasquali, quel momento è ora, con il lancio di “Il mondo collassa“, il suo nuovo singolo in feat. con Trip che fonde magistralmente l’immediatezza del rap alla filosofia del divenire del Pensatore oscuro per eccellenza, Eraclito, in un dibattito senza precedenti che va ben oltre la musica.

Dalla pioggia incessante di “Nuvole/Fuori Piove” all’isolamento meditativo di “Sto solo“, Pare ha illuminato le “Emozioni Spente” per svegliare le coscienze con le sue barre sature di riflessioni e ora, con “Il mondo collassa”, ogni goccia di esperienza, di vissuto, si trasforma in un oceano di consapevolezza, chiedendo agli ascoltatori di nuotare nel profondo delle loro anime per esplorare le verità nascoste che risiedono sotto la superficie.

Il brano, nato da un’esigenza vitale di espressione, da un dialogo aperto con la realtà, e spinto da un incontro illuminante con Trip riflettendo sullo stato del mondo tra guerre e divisioni sociali, è un manifesto rap carico di significati profondi, una critica pungente verso la società odierna che dalle ceneri del silenzio trova nei due artisti una voce che sfida e illumina le ombre delle verità scomode, facendo leva sull’affascinante beat curato da Pxter, per dipingere il quadro di un’epoca in cui il grigiore delle città soffoca i sogni e le speranze di molti.

«”Il mondo collassa” – dichiara Pare – è nato in una di quelle giornate in cui ti guardi intorno e tutto quello che vedi sembra sfuggire di mano. Insieme a Trip, tra discorsi sull’attualità e le guerre che continuano a insanguinare la nostra epoca, mi sono reso conto che era il momento di fare di più. Di dire di più. Questa canzone è il frutto di queste riflessioni, una risposta alla domanda su come la musica possa influenzare, cambiare, o addirittura migliorare il mondo».

Con un testo carico di simbolismo, Pare e Trip indagano sulle pieghe più oscure della nostra realtà: dalla manipolazione politica che sfrutta i “dormienti” per interessi personali, rappresentata dalla citazione di Eraclito, all’influenza corrosiva dell’avidità e del materialismo che distorce le relazioni umane. Il riferimento ai «fratelli poveri e fratelli ricchi, i primi son veri e i secondi son finti», non è per i due artisti una superficiale constatazione, ma un invito per tutti noi a riconsiderare i valori autentici dell’esistenza, ponendo il “povero” come icona di ricchezza spirituale e il “ricco” come emblema di povertà interiore.

«In questo pezzo – prosegue l’artista -, io e Trip parliamo della società attuale, descrivendo le varie parti “marce” del mondo di adesso, di come la politica sfrutta ì dormienti, citando Eraclito, per i loro tornaconto. Nel testo citiamo la propaganda dei vari tg, dove le notizie vengono date e cambiate in base alla fazione per essere votati, così che continuino ad alzare le tasse e i prezzi non per il Paese, ma per arricchirsi loro e poter fare quello che vogliono. Affrontiamo anche il tema dei soldi, di come cambino le persone nel corso del tempo, e soprattutto della battaglia che esiste dagli inizi della civiltà tra i ricchi e i poveri. Non voglio generalizzare, perché nel mondo siamo miliardi e so che ci sono molte eccezioni, però, umanamente parlando, per me il povero è ricco e il ricco è povero».

Ma il tema centrale del brano è la parola come strumento di cambiamento e potere, un concetto che Pare e Trip enfatizzano con forza e convinzione, ricordandoci che le parole non sono semplici suoni o scritti, ma semi che, se piantati con cura e intenzione, possono crescere in movimenti capaci di scuotere le fondamenta di società intere.

«Il mondo collassa per il peso di questa massa», «Sono rimasto umile perché ho usato la testa e non le scuse» e «Potere alla parola sta società di merda si cambia con la parola», sono versi che trascendono la critica per diventare proclami di un potenziale rivoluzionario nascosto nella forza del verbo e del pensiero critico. Pare e Trip invitano ad una presa di coscienza, ad una ribellione contro l’apatia che ci avvolge, sottolineando l’importanza di rimanere autentici, di “usare la testa” per navigare le tempeste della vita, alzando la voce non per seminare caos e violenza, ma per convertirli in equilibrio e armonia. Questo invito si estende oltre il dialogo interiore, spingendoci ad agire, a usare la nostra espressione come chiave per aprire nuove porte di possibilità. I due artisti ci spronano a non sottovalutare il peso di ogni parola pronunciata o ascoltata, evidenziando che, quando decidiamo di parlare, partecipiamo attivamente alla costruzione del mondo che ci circonda.

Figura eclettica del panorama rap italiano, Pare ha trasformato la sua passione per la musica in uno strumento di esplorazione personale e collettiva. Dall’infanzia, passando per gli studi di pianoforte e clarinetto, fino alla scoperta rivoluzionaria del rap, la sua musica è diventata un rifugio, un mezzo per affrontare e comprendere la realtà. In questo nuovo singolo, con il prezioso featuring di Trip e l’impeccabile creatività di Pxter, l’artista traccia un sentiero di riscatto personale e collettivo, lanciando un messaggio di speranza: in un’epoca dominata dalle apparenze, dalla falsità e dall’alienazione, l’unico modo per combattere il buio esterno è trovare la luce interiore, essere se stessi e pensare con la propria testa. “Il mondo collassa” è una chiamata alle armi per la mente e lo spirito, un invito a non arrendersi mai, a lottare per i propri sogni e a credere nel potere trasformativo dell’autenticità e della parola.

«Con questo pezzo – conclude Pare – io e Trip vogliamo mandare il messaggio di aprire gli occhi e pensare con la propria testa perché le persone cercheranno sempre di fregarsi tra loro, soprattutto in quest’epoca pregna di apparenze e falsità. Veneriamo personaggi che si copiano l’un l’altro e cerchiamo di essere ciò che non siamo. In parole povere, siate voi stessi e usate la testa per ragionare su ciò che vi circonda».

“Il mondo collassa” si rivela così un inno per chiunque creda nel cambiamento e nella capacità collettiva di modellare una realtà migliore, ribadendo che la trasformazione più significativa inizia sempre dall’individuo, dalla decisione di parlare, di agire, di essere un agente attivo nel processo di cambiamento che vogliamo testimoniare.

Questo singolo ci esorta a pensare, a riflettere, a non lasciarci trascinare passivamente dalla corrente. Non è solo un invito a resistere, ma a lottare con le armi più potenti che abbiamo: la nostra voce, le nostre parole.