“I Hope It Was Worth It”: il viaggio emotivo degli Yuts and Culture

Gli Yuts and Culture tornano con il singolo “I Hope It Was Worth It”, un brano che esplora il dolore e la speranza attraverso una potente miscela di soul e neo-soul. Il pezzo racconta il viaggio interiore che segue la perdita, trasformando la sofferenza in una rinascita emotiva e spirituale. Con sonorità che richiamano artisti come Prince e D’Angelo, la band continua la sua evoluzione musicale, ampliando le proprie radici reggae verso territori funk e R&B. Questo singolo anticipa l’uscita del loro secondo album, “Back to ma Funk”, atteso il 31 gennaio e presentato dal vivo al SEI Festival di Lecce.

“I Hope It Was Worth It” è il vostro nuovo singolo. Come nasce l’idea di questo brano?
“I Hope It Was Worth It” è un brano che riesce a trasformare una dolorosa esperienza personale in un messaggio universale di speranza. Attraverso il viaggio emotivo della fine di una relazione e della lotta contro la depressione, il singolo esplora le profondità dell’animo umano, culminando in un risveglio spirituale che invita a credere nella possibilità di una rinascita. La speranza diventa il filo conduttore, la cura che illumina anche i momenti più bui, offrendo un messaggio potente e autentico a chiunque abbia affrontato periodi difficili.

La canzone affronta temi profondi e universali e la speranza sembra essere un elemento centrale. Come avete tradotto questo concetto in musica?
La speranza emerge come un elemento chiave. Per tradurre questo concetto in musica, abbiamo scelto di contrapporre alla mancanza di speranza, caratteristica della depressione, una melodia del ritornello che porta un messaggio positivo. Nel bridge, le molteplici voci rappresentano simbolicamente la lotta interiore: una tensione che conduce alla consapevolezza che il dolore vissuto non deriva dalla fine di una relazione, ma dalla mancata comprensione del vero significato dell’amore.

La vostra musica ha subito una grande evoluzione rispetto agli inizi. Come descrivereste questo percorso?
La nostra evoluzione musicale è scaturita da un desiderio naturale di crescita artistica e dalla voglia di esplorare nuovi orizzonti sonori. Sebbene il reggae abbia costituito una base fondamentale per noi nel corso degli anni, sentivamo il bisogno di espandere il nostro linguaggio musicale. Così, abbiamo scelto di avvicinarci a generi come il funk, il soul, l’R&B e il neo-soul. Questo cambiamento è stato un processo graduale, supportato dalla solida connessione e dall’amicizia che unisce i membri della band.

Qual è il messaggio che sperate arrivi al pubblico?
Il messaggio che desideriamo trasmettere è quello di superare la visione egoistica e superficiale che spesso ci porta a giudicare gli altri solo in base alle apparenze. Invitiamo a guardare oltre il nostro punto di vista, per comprendere che, come insegna il messaggio cristiano, il vero benessere si raggiunge attraverso la solidarietà e l’attenzione al benessere degli altri. Questo approccio favorisce una comunità più unita, dove il sostegno reciproco è la chiave per una vita più piena e significativa.

Avete progetti in cantiere per il futuro?
Siamo entusiasti di annunciare che il 31 gennaio sarà una data speciale per noi! Uscirà infatti il nostro secondo album, intitolato “Back to ma Funk”, prodotto dall’etichetta discografica IRMA RECORDS. L’album sarà disponibile in diversi formati, tra cui digitale, CD e Vinile, per soddisfare tutte le preferenze di ascolto.
Per celebrare questo importante traguardo, avremo il piacere di presentarlo dal vivo lo stesso giorno a Lecce, presso le Officine Cantelmo, in occasione del SEI Festival. Non vediamo l’ora di condividere con voi le nuove sonorità di questo nuovo album, che rappresenta un ulteriore passo nel nostro viaggio musicale.